En definitiva, y para ir terminando, espero que poder dimensionar cuánto ha cambiado la Argentina en tan solo un año nos ayude a darle combustible a nuestra esperanza, pensando en el próximo año. Todavía tenemos un camino largo por recorrer, pero hoy, por primera vez en décadas, hemos sentado las bases para que este camino conduzca al país próspero y pujante que nuestros padres fundadores soñaron. Donde antes había angustia, hoy impera la estabilidad y la previsibilidad. Donde antes estábamos abandonados al caos y la violencia, hoy impera el orden. Donde antes padecíamos la opresión del Estado, hoy ha vuelto a imperar la libertad. Donde antes reinaban los privilegios de unos pocos, hoy impera la igualdad ante la ley para todos. Sin esos pilares básicos que durante varios años estuvieron ausentes, no habría salida posible para nuestro país. Ahora, de ser uno de los peores países con resultados económicos en los últimos 40 años, pasamos a ser uno de los que mejores se proyectan para los próximos 40 años. En todo el mundo se está hablando de Argentina, e incluso hay quienes consideran a todo este proceso un verdadero milagro económico: el Milagro argentino. Quiero agradecer a cada uno de los integrantes de mi gabinete por el inmenso trabajo que han hecho a lo largo del año. Nada de esto habría sido posible sin ustedes. En especial, quiero agradecerle a mi hermana, la secretaria general de la presidencia, por la enorme labor que ha llevado adelante, no solo durante la campaña, sino durante todo este año. Sin ella, nada de todo esto sería posible. Argentina tendrá para siempre una enorme deuda de gratitud para con ella. Pero no nos podemos dormir en nuestros laureles. El año que viene es un año electoral. A diferencia de lo que suelen hacer los políticos, que en los años electorales se dedican a despilfarrar la plata de todos los argentinos como si fuera propia en búsqueda de votos, nosotros vamos a hacer algo distinto. Es único en la historia de las democracias modernas que un gobierno comience el año electoral sin una política fiscal y monetaria expansiva, porque justamente esa es la lógica del pasado que nos ha hundido. Nosotros no vamos a caer en esta tentación que seducía a la casta, porque nosotros somos el futuro y la prosperidad. Vamos a continuar nuestro programa de ajuste para poder bajar impuestos y devolverle el dinero al sector privado, y vamos a poner sobre la mesa una agenda de reformas profundas, desarrolladas sobre los pilares que les conté hoy, para que la sociedad elija legalmente qué país quiere. Una reforma impositiva, una reforma previsional, una verdadera reforma laboral, una reforma a las leyes de seguridad nacional, una profunda reforma penal, una reforma política y otras tantas reformas que el país se debe desde hace décadas.

Insomma, e per concludere, spero che poter misurare quanto è cambiata l’Argentina in un solo anno ci aiuti a dare carburante alla nostra speranza, pensando al prossimo anno. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere, ma oggi, per la prima volta dopo decenni, abbiamo gettato le basi affinché questa strada conduca al Paese prospero e fiorente che i nostri padri fondatori sognavano. Dove una volta c’era angoscia, oggi prevalgono stabilità e prevedibilità. Dove prima eravamo abbandonati al caos e alla violenza, oggi regna l’ordine. Dove prima si soffriva l’oppressione dello Stato, oggi è tornata a regnare la libertà. Dove un tempo regnavano i privilegi di pochi, oggi prevale l’uguaglianza davanti alla legge per tutti. Senza quei pilastri fondamentali che sono mancati per diversi anni, per il nostro Paese non ci sarebbe alcuna via d’uscita. Ora, da uno dei paesi con i peggiori risultati economici degli ultimi 40 anni, siamo diventati uno di quelli con le migliori proiezioni per i prossimi 40 anni. Tutti parlano dell'Argentina, e c'è anche chi considera l'intero processo un vero e proprio miracolo economico: il Miracolo Argentino. Voglio ringraziare ciascuno dei membri del mio gabinetto per l’immenso lavoro svolto durante tutto l’anno.Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza di te. In particolare, voglio ringraziare mia sorella, la segretaria generale della presidenza, per l'enorme lavoro che ha svolto, non solo durante la campagna, ma durante tutto quest'anno. Senza di lei, nulla di tutto ciò sarebbe possibile. L’Argentina avrà per sempre un enorme debito di gratitudine nei suoi confronti. Ma non possiamo riposare sugli allori. Il prossimo anno sarà un anno elettorale. A differenza di quello che fanno solitamente i politici, che negli anni elettorali si dedicano a sperperare il denaro di tutti gli argentini come se fosse il proprio in cerca di voti, noi faremo qualcosa di diverso. È un fatto unico nella storia delle democrazie moderne che un governo inizi l’anno elettorale senza una politica fiscale e monetaria espansiva, perché è proprio questa la logica del passato che ci ha affondato. Non cadremo in questa tentazione che ha sedotto la casta, perché noi siamo il futuro e la prosperità. Continueremo il nostro programma di aggiustamento per poter abbassare le tasse e restituire denaro al settore privato, e metteremo sul tavolo un’agenda di riforme profonde, sviluppate sui pilastri che vi ho detto oggi, affinché la società può legalmente scegliere quale paese vuole.Una riforma fiscale, una riforma delle pensioni, una vera riforma del lavoro, una riforma delle leggi sulla sicurezza nazionale, una profonda riforma penale, una riforma politica e molte altre riforme che il Paese ha dovuto da decenni.